Organizzare concerti fa male al cuore #1: La puntualità

Se ben ricordo, bazzico nell’ambito dell’organizzazione eventi in maniera più o meno professionale da almeno 8 anni e se dovessi pensare a una parola per descriverli sarebbe una e una sola: ansia.

Sono una persona estremamente apprensiva, lo sono in tutte le occasioni. Ho un’ossessione maniacale per la puntualità che mi spinge ad arrivare sempre in anticipo a tutti i miei appuntamenti (molte volte anche in anticipo sull’anticipo che mi ero prefissato).Questo mi porta a vivere una vita di solitudine e cocenti delusioni visto e considerato che la maggior parte delle persone che conosco va in direzione ostinata e contraria.

Se ci spingiamo nell’ambito dei concerti, questa mia condizione raggiunge livelli cosmici.

Read more

Natale in casa Dotto

Ho sempre pensato che sarebbe stato interessante spiegare, alle persone che non ci conoscono, chi sono quei sei simpatici mattacchioni che si fanno chiamare “Dotto”.
Ci sarebbero state svariate possibilità ma, visto l’avvicinarsi del Santo Natale, ho pensato di aiutarvi a capire chi siamo utilizzando la metafora del pranzo natalizio in famiglia.
Perché questo siamo, una famiglia…al pranzo di Natale…composta esclusivamente da cugini e zii acquisiti.
Lasciate quindi che vi introduca alla scena. La tavola è apparecchiata con la rigorosa tovaglia rossa, dal camino scoppiettante arriva un dolce teporino e, seduti al tavolo intenti a finire la settima bottiglia di Peroni, abbiamo i nostri eroi.
Read more

TogetHER #3: due chiacchiere con Livia Ferri

Together è una piccola rassegna di concerti di domenica, orario brunch, in uno dei nostri posti preferiti in centro a Torino. Abbiamo pensato di costruirla tutta al femminile. Noi di Dotto siamo in 6 e solitamente discutiamo fino all’esasperazione per qualsiasi decisione, ma l’idea di una rassegna 100% donna ci ha messo subito d’accordo. Siamo anche 6 maschi, di conseguenza ci pare di affrontare la “questione femminile” dall’altra parte del fiume, con il timore di sbagliare qualcosa. A conti fatti, il solo pensare alle domande giuste da fare in questa sede ci sembra molto difficile. Non pensi che sia proprio questo il problema principale?
Può darsi, se ho capito bene quello che intendi. Faccio un esempio: il fatto che se una rassegna dove tutte le artiste invitate sono donne debba o voglia essere appellata come “al femminile” mi fa pensare che non ho mai sentito, ogni volta che un festival pubblica una line up di soli uomini, appellare suddetto festival come “al maschile”.

Read more

TogetHER #2: due chiacchiere con In.versione Clotinsky

Together è una piccola rassegna di concerti di domenica, orario brunch, in uno dei nostri posti preferiti in centro a Torino. Abbiamo pensato di costruirla tutta al femminile. Noi di Dotto siamo in 6 e solitamente discutiamo fino all’esasperazione per qualsiasi decisione, ma l’idea di una rassegna 100% donna ci ha messo subito d’accordo. Siamo anche 6 maschi, di conseguenza ci pare di affrontare la “questione femminile” dall’altra parte del fiume, con il timore di sbagliare qualcosa. A conti fatti, il solo pensare alle domande giuste da fare in questa sede ci sembra molto difficile. Non pensate che sia proprio questo il problema principale?

Innanzitutto grazie per l’invito! Mmm, beh, è un po’ strana questa domanda, verrebbe da rivolgere a voi questo stesso quesito…la decisione unanime e sorprendentemente priva di discordia, rispetto agli scambi esasperanti che solitamente vi animano, di organizzare una rassegna musicale al femminile, crediamo che un pochetto strida con la dichiarata difficoltà di fare domande adeguate per il semplice fatto poi di avere di fronte due donne, no?! Perché, ci chiediamo, deve essere un problema? Esistono quesiti giusti o meno da domandare in base alla discriminante maschio/femmina? Ci suona sempre un po’ bizzarro il fatto che ci vengano posti quesiti a partire dal semplice fatto che siamo biologicamente donne…facciamo fatica a suddividere il mondo semplicemente in due unici blocchi e vorremmo che non ce ne fosse più bisogno.
Read more

Nei festival si dorme poco: la prima volta di Dotto e i Lady Ubuntu

Signore se esistessi non sentirei più il ritmo orrendo del pensiero che si avvitaè questo il titolo dell’album dei Lady Ubuntu che abbiamo deciso di co-produrre insieme ai ragazzi di Cloudhead-Records. Esce il 26 gennaio, ma oggi lo si ascolta in anteprima streaming su Rumore.
Potremmo elencarvi i titoli matti di queste canzoni, dirvi che assomigliano un po’ a questo e un po’ a quello, copia-incollarvi il curriculum vitae della band o disquisire sulla barba di Frank.
Invece vi raccontiamo di quella volta in cui Andrea li scoprì prima di noi in quel della Repubblica Indipendente di Lu e finì per inondarci di messaggi whatsapp pieni di punti esclamativi.

Read more

Who/what the f*** is Dotto?

Il team Dotto

Ci siamo trovati in otto sotto un tetto, quello di un’improvvisata, ma affascinante sala prove dislocata nei meandri del Piero della Francesca, Torino. Correva l’anno 2014. Abbiamo combattuto l’umidità, tagliato pezzi di legno, srotolato tappeti persiani, comprato microfoni e schede audio, creato una cornice nera di amplificatori e iniziato a perdere qualche decibel in un upside down tutto nostro, senza la luce del sole, ma con un frigo pieno di birre.

Poi, tra una prova e l’altra, è arrivata l’estate 2015. Ci siamo trasferiti sui balconi di case roventi e nei dehors di circoli Arci e con l’ausilio di un centinaio di sigarette siamo arrivati a dare un nome proprio a tutte quelle idee nate grazie alla condivisione di uno spazio comune: Dotto. Che ci crediate o no, trovare quel nome è stata una delle imprese più ardue delle nostre umili vite.

Read more