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DOTTO SEASON 2 PREMIERE

Location

SAMO – Torino / C.so Tortona, 52.

Illustrazioni

Michele Bruttomesso

Foto / Video

Ro Dika / Mir Tillo Blu


Musica

Ascolta

Dotto in collaborazione con SAMO presenta:

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DOTTO FEST ► ven.30/9 – sab.01/10
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Il Festival gagliardo per gente da divano

■ 2 giorni | 8 band | 1 divano | poster | birra | chitarre | sudore ■

Apriamo la seconda stagione di concerti con due giornate di festa: abbiamo scelto le band italiane che più ci piacciono, quelle indipendenti vere che macinano chilometri alla ricerca di nuovo pubblico, quelle con dischi bellissimi in uscita o appena sfornati da etichette che ci credono tanto quanto noi. Quest’anno l’autunno arriva in ritardo.

LINE UP:

□ DAY 1.
Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere
Crtvtr
RAMA
Marmore

□ DAY 2.
Albedo
LAGS
Debris Hill
oslo

e con:
lepalle.it
AnimaliAnomali
vicolopagliacorta.it
Calista Records

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LE BAND
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SACERDOTESSE DELL’ISOLA DEL PIACERE (Piacenza)

Erano un trio, ma ora sono in quattro perché le chitarre non sono mai abbastanza.Cantano in italiano, suonano in americano, dicono di essere influenzati dai Dinosaur Jr. così come da Lucio Battisti. A noi piacciono da morire, hanno dei suoni pazzeschi e ci ricordano i Verdena, ma più simpatici. Tra pochi giorni uscirà per V4V e Cloudhead-Records il loro nuovo “Interpretazione dei sogni”.

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CRTVTR (Genova)

Tra tour in Cina, Europa e Stati Uniti, fortunatamente trovano il tempo di suonare anche in Italia. Post-hardcore intelligentemente confezionato con due bassi, tanta attitudine DIY e una vena pop nascosta tra le urla sguaiate; una storia che vanta collaborazioni con Mike Watt e mille etichette indipendenti a credere in loro – To Lose La Track in testa. L’ultimo “Streamo” è uno di quei dischi che ascolti una volta e non riesci più a smettere.

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RAMA (Canavese – To)

I Rama nascono nel deserto del Canavese, che dista qualche chilometro da Torino e da anni esporta asperità sonore. Le loro coordinate? Stoner muscolare con quelle aperture lisergiche che non annoiano mai, nonostante il minutaggio in puro stile progressive-rock. Però non immaginatevi urla aggressive (non sempre, ecco): tra riffoni e chitarre wah si canta perfino con una certa dolcezza.

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MARMORE (Torino)

Formazione torinese classica: trio chitarra-basso-batteria e volumi belli alti. Meno classico il fatto che non canti nessuno, ma basta poco a farsi catturare dai riff matematici di una chitarra sostenuta da una sezione ritmica tesissima. Marmore(i), ma anche granitici. In attesa del prossimo lavoro in studio, vi consigliamo di ascoltare i loro pezzi dello split con Regarde, Pastel e Saudade.

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ALBEDO (Milano)

Li abbiamo conosciuti con “Lezioni di Anatomia” e ce ne siamo innamorati. I quattro milanesi non sono più dei giovincelli, ma sanno scrivere delle Canzoni con la C maiuscola, quelle che vorresti vincessero il Festival di Sanremo, quelle che impari a memoria e canti sotto il palco come un bambino commosso.
Vanno avanti a suon di concept album, come ultimo baluardo del pop che non ha bisogno di singoli ma di contenuti. L’ultimo “Metropolis” è un mondo da scoprire.

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LAGS (Roma)

Punk-(post)-hardcore dalla capitale, e pare subito di essere a Washington D.C. I quattro trentenni però non si limitano a copiare il compito dal vicino di banco e tirano fuori un disco che suona decisamente internazionale, compatto, energico e nuovo, almeno per chi vive nello stivale. Immaginate i Fugazi che si mettono a scrivere un album emo, dritti al punto e senza stucchevolezze. “Cazzuti” se volete riassumerli in un aggettivo, ma non basterebbe. L’ultimo “Pilot” lo trovate persino in download gratuito.

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DEBRIS HILL (Verona)

Giungono da quella parte del nord Italia in cui si bevono tanti spritz. Sono giovani e belli, anche se non amano farsi fotografare. Qualcuno li ha già descritti come gli American Football italiani, gli arpeggi di chitarra e la voce timida di Michele Zamboni reggono decisamente il paragone. Poi c’è tanto altro nel loro “Sidekick” (2015, diNotte Records): echi post-rock del passato, lentezze slow-core, Van Pelt, Red House Painters e l’emo anni 90 che più ci piace.

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OSLO (Torino))

One man band (Tommaso Bertola, ex dresda bàruch) che diventa anche trio, Oslo è la cosa più rilassante che Torino abbia sfornato negli ultimi anni. Folk timido e sognante, derive post-rock strumentali, progressioni blues e jazz che poi diventano canzoni pop: tutto questo è “Stille”, un esordio da ascoltare prima di andare a dormire che ci piace molto. Alla produzione ci sono i ragazzi di Calista Records, altro valore aggiunto.

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Artwork:
Michele Bruttomesso

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Media Partner:
OUTsiders webzine

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