21 Dicembre 2018 Dotto

Natale in casa Dotto

Ho sempre pensato che sarebbe stato interessante spiegare, alle persone che non ci conoscono, chi sono quei sei simpatici mattacchioni che si fanno chiamare “Dotto”.
Ci sarebbero state svariate possibilità ma, visto l’avvicinarsi del Santo Natale, ho pensato di aiutarvi a capire chi siamo utilizzando la metafora del pranzo natalizio in famiglia.
Perché questo siamo, una famiglia…al pranzo di Natale…composta esclusivamente da cugini e zii acquisiti.
Lasciate quindi che vi introduca alla scena. La tavola è apparecchiata con la rigorosa tovaglia rossa, dal camino scoppiettante arriva un dolce teporino e, seduti al tavolo intenti a finire la settima bottiglia di Peroni, abbiamo i nostri eroi.

Come tutti i pranzi di Natale in famiglia, il dramma è sempre in agguato, vuoi per questioni di eredità, per i turni non rispettati per l’utilizzo della casa al mare o più semplicemente per antichi dissapori fanciulleschi.
Parte ufficialmente il pranzo e con esso il primo dramma:
Zio Uli: Sa, metto un po’ di musica.
Cugino Rengo: No dai, non mettere la solita merda stoner che piace solo a te.
Bisnonno (per ovvie ragioni di età) Tia : Non lo so, a me non fa cagare.
Cugino Rengo: Ma è oggettivamente sbagliata per il momento che stiamo vivendo. Ora ti spiego per filo e per segno perché dovremmo ascoltare tutta la discografia degli Idaho o, al limite, un po’ di bossa nova.
Prozio Lo: Vado a prendere da bere in cantina.
Zio Uli: Non abbiamo una cantina.
Prozio Lo: Appunto.
Nonna Mike: Non litigate dai, è Natale e ho fatto la polenta con i ciccioli.

Durante il pranzo si parla di tutto e di niente, La peroni scorre a fiumi e si mangia con gusto. Si discute di politica e di attualità, ci si lamenta del lavoro e di quanto sarebbe bello avere tempo per fare cose più interessanti.
Il pranzo trascorre in maniera quasi piacevole e si arriva al momento del dolce preparato con amore dalle mani villose e tozze del cugino di secondo grado Dili.
Cugino Dili: guardate che cos’ho preparato: un’ ottima torta di mele
Zio Uli: ste mele mi sembrano un po’ andate a male.
Cugino Dili: no no, le mele le avevo finite e al loro posto ho messo i wurstel (grande passione del cugino paffutello)
Bisnonno Tia: comprarne una pareva brutto vero? Possibile che ogni anno invece di spendere una manciata di euro dobbiamo per forza far cucinare Dili?
Cugino Rengo: io mi sono portato un gustoso dolcino del “Viaggiatore goloso” quindi sono a posto
Zio Uli: Dili, seriamente, fai veramente vomitare e dovresti vergognarti
Nonna Mike: dai non insultatelo, almeno ci ha provato. Non fatemi piangere a natale.
Cugino Dili: (masticando con orgoglio) guardate che in realtà non fa così schifo.
Prozio Lo: Vado in garage a prendere da bere.
Cugino Rengo: Ma non abbiamo un garage.
Prozio Lo: Appunto.

Siamo arrivati al momento del tombolone e, anche in questo frangente, il nostro manipolo di parenti serpenti si trova a dover affrontare nuove crisi esistenziali.
Bisnonno Tia: Che bella mangiata, mi sto ancora togliendo i pezzi di ciccioli dalla dentiera – scatarrata e sputo nel fazzoletto – dobbiamo cominciare ad organizzare il pranzo di natale del prossimo anno.
Zio Rengo: AMBO! E due begli eurini me li ficco in tasca ihihih. Detto questo però lasciami dire che hai sparato una stronzata immane e sei una testa di cazzo infame.
Bisnonno Tia (sistemandosi l’apparecchio acustico): Eh?! Ma ti pare una risposta?
Cugino Rengo: Ma no era una boutade. Volevo dire che mi sembra prematuro pensarci adesso.
Cugino Dili: E non potevi dirlo così?
Cugino Rengo: Che palle dai, lo sapete che Zio Rengo è fatto così.
Zio Uli: Sono d’accordo con Tia ma qui secondo me occorre fare un piano ponderato e ben studiato. Fortunatamente mi è venuto in mente mentre ero in bagno, il discorso è questo: dobbiamo prima di tutto capire quanti siamo perché altrimenti rischiamo di sbagliare le quantità delle portate, inoltre….
6 ORE DOPO
..e quella è stata la prima è unica volta che ho provato a fare 3 rampe di scale.
Cugino Dili: Credo che il bisnonno Tia sia morto.
Nonna Mike: no tranquilli, ho controllato, sta solo riposando. Posso dire la mia riguardo al prossimo Natale?
Cugino Rengo: No, so già cosa vuoi dire ma so anche che si tratta di una cazzata immane, ora torna di la a lavare i piatti e chiudi sta fogna
SILENZIO IMBARAZZATO
Cugino Rengo: ovviamente intendevo dire che rispetto le tue opinioni e non vedo l’ora di sentirle ma si sta facendo tardi e devo tornare a giocare a football manager.
Prozio Lo: vado a prendere da bere in solaio.
Cugino Dili: Non abbiamo mai avuto un solaio.
Prozio Lo: Appunto.

La giornata ormai sta volgendo al termine e una luna timida fa capolino dalle montagne. La nostra famiglia è accanto al fuoco e, mentre cerca di digerire, intona canti natalizi.
Zio Uli: Tia fai attenzione che arrivi sempre in anticipo sugli stacchi, inoltre alla fine del ritornello perché non vai sulla quinta?
Bisnonno Tia: Sempre a criticare, ai miei tempi ero un fine bassista, cerca quindi di portare rispetto.
Cugino Rengo: Uli però anche tu, quando dai il tempo con le bacchette cerca di darlo giusto e non 180 bpm più veloce. Poi prima del mio riff potresti fare una cosa sui tom tipo: “patum rapatapatum patum tum pa pa srapatapatum”
Zio Uli: Lo faccio se tu fai degli accordi normali e non delle dissonanti che piacciono solo a te.
Nonna Mike: dai ragazzi, non litigate! Uli se vuoi li faccio io gli accordi.
Prozio Lo: Merda mi si è rotto lo scotch americano che avevo usato come tracolla per 40 anni…
Bisnonno Tia: Madonna che povertà, li vuoi due euro per comprartene una nuova?
Cugino Dili: Oh per voi ha senso se qui metto un riff fatto con questa chitarra giocattolo che ho modificato per l’occasione?
Tutti: NO!
Cugino Dili: Mh..a me piace, ce la metto.
Zio Uli: Ce la facciamo a finire una canzone? Almeno una volta?
Prozio Lo: Esco un attimo, vado a prendere da bere al negozietto etnico.
Cugino Rengo: Ma li hanno chiusi.
Prozio Lo: Appunto.

Cosa vuole raccontarci questa storia? Semplicemente quello che siamo in realtà: 6 persone che hanno capito da un po’ di tempo che qualsiasi scazzo, qualsiasi litigata e qualsiasi avversità non riesce a distruggere la voglia di fare cose assieme.
In questi anni abbiamo organizzato concerti, prodotto e registrato dischi ma soprattutto ci siamo divertiti anche grazie alle nostre differenze e alle interminabili riunioni.
E la cosa bella è che non finisce qua.

Ulisse

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